Seduta sulla sedia con dietro le spalle uno dei miei cuscini preferiti. Le gambe stese, dritte, su un' altra sedia, sono avvolte in un paio di jeans vecchi di 6 anni e 12 kg fa. Alla mia destra il tavolo con sopra la scatola del cucito aperta. Alla mia sinistra la finestra del soggiorno. E' da quì che arriva la luce di un tardo pomeriggio di primavera, piovigginoso come è in questi giorni. Osservo le mie mani: niente manicure dall'estetista, niente french, niente pelle vellutata. Le unghie sono corte per scelta e necessità professionale; mi concedo solo un velo di smalto trasparente. Leggermente abbronzate dai lavori di giardinaggio delle scorse settimane, quà e là mostrano i segni di una piccola scottatura da ferro d stiro e un'altra da coperchio ancora bollente. Le dita si muovono incerte, cercando di rammendare alla meno peggio i grembiuli dei miei figli.
I miei figli hanno tre grembiuli a testa per la scuola materna, comprati lo scorso anno. Non sono piccoli, ne' consumati; macchie di colori indelebili raccontano parte dei loro esperimenti creativi didattici ma per il resto la loro bellezza di quadretti bianchi e azzurri è ancora tutta lì. Sono solo un "po' rammendati" e con bottoni tra loro disuguali. Questo di Ale, poi, sarà la terza volta che lo riprendo con ago e filo. Forse farei prima a ricomprarlo. Non mi va. Ormai manca solo poco più di un mese di scuola... E poi vorrei che imparassero ad avere cura delle loro cose compreso il loro abbigliamento. I bottoni sono tutti diversi tra loro perchè quando li staccano giocando, non li conservano. Stesso discorso per jeans e pantaloni della tuta: strappati, rammendati, con qualche toppa adatta e via, rotolatevi pure nell'erba e arrampicatevi sugli alberi: a 5 e 6 anni si può fare! Qualcuno penserà "machitelofafare". Me lo fa fare la gioia che provo nel cucire. Il " grazie, mammina, di avermi ricucito la tasca del mio grembiule" di Ale quando lo indossa per andare a scuola. Lo sguardo rapito di Valerio che quando mi vede iniziare si siede vicino a me, comincia a giocare con gli spilli colorati, mi aiuta a trovare il filo giusto o il bottone adatto. Adoro il momento del "rammendo settimanale" perchè mi permette di condividere un'esperienza con i miei figli. Questo pomeriggio poi c'era anche papino, influenzato, sonnecchiante sul divano. Un piccolo spaccato di vita quotidiana, noi quattro, il tutto conseguenza di tre eventi non proprio felicemente promettenti: una giornata di primavera con la pioggia, un papino ammalato, grembiuli strappati. Epifanie quotidiane che spero di non dimenticare.
I miei figli hanno tre grembiuli a testa per la scuola materna, comprati lo scorso anno. Non sono piccoli, ne' consumati; macchie di colori indelebili raccontano parte dei loro esperimenti creativi didattici ma per il resto la loro bellezza di quadretti bianchi e azzurri è ancora tutta lì. Sono solo un "po' rammendati" e con bottoni tra loro disuguali. Questo di Ale, poi, sarà la terza volta che lo riprendo con ago e filo. Forse farei prima a ricomprarlo. Non mi va. Ormai manca solo poco più di un mese di scuola... E poi vorrei che imparassero ad avere cura delle loro cose compreso il loro abbigliamento. I bottoni sono tutti diversi tra loro perchè quando li staccano giocando, non li conservano. Stesso discorso per jeans e pantaloni della tuta: strappati, rammendati, con qualche toppa adatta e via, rotolatevi pure nell'erba e arrampicatevi sugli alberi: a 5 e 6 anni si può fare! Qualcuno penserà "machitelofafare". Me lo fa fare la gioia che provo nel cucire. Il " grazie, mammina, di avermi ricucito la tasca del mio grembiule" di Ale quando lo indossa per andare a scuola. Lo sguardo rapito di Valerio che quando mi vede iniziare si siede vicino a me, comincia a giocare con gli spilli colorati, mi aiuta a trovare il filo giusto o il bottone adatto. Adoro il momento del "rammendo settimanale" perchè mi permette di condividere un'esperienza con i miei figli. Questo pomeriggio poi c'era anche papino, influenzato, sonnecchiante sul divano. Un piccolo spaccato di vita quotidiana, noi quattro, il tutto conseguenza di tre eventi non proprio felicemente promettenti: una giornata di primavera con la pioggia, un papino ammalato, grembiuli strappati. Epifanie quotidiane che spero di non dimenticare.
bellissima questa immagine.grazie.
RispondiEliminagrazie a te...
RispondiEliminaun pò ci assomigliamo...
RispondiEliminaCara Gabbi,abbiamo lo stesso problema.Che cavolo è successo per cui non riusciamo a mettere le foto??E' ovvio che noi facciamo sempre lo stesso iter ma qualcosa non va!Stiamo in contatto per vedere se riusciamo a sbloccare la questione.Buona domenica.Anna
RispondiEliminache bello questo post! :)
RispondiEliminaCara Gabilla, non tutti riescono a notare queste sottigliezze nella vita quotidiana... Anche per me sono meraviglie... da non dimenticare!
RispondiEliminaAuguro a tutti di notarle, ogni giorno.
Buone cose Silvia