passo dopo passo...

passo dopo passo...
... tu con me... io con te...

chi segue i miei passi...

venerdì 26 novembre 2010

Grazie per...

Grazie per ieri, oggi e domani.
Grazie per Maia,
piccola gattina entrata a far parte della nostra famiglia.
Grazie per la luce che brilla negli occhi di Alessandro
e per la tenerezza dei suoi sorrisi.
Grazie per Valerio
che in questi giorni mette a dura prova la mia pazienza.
Grazie per le confidenze di un'amica.
Grazie per Gianc.
E per molto altro ancora.
Grazie.

venerdì 12 novembre 2010

this moment


mercoledì 10 novembre 2010

Mi sa che questa ve la devo spiegare...

Scrivo questo post ( luuungo post, scusate ) pensando soprattutto a voi che avete lasciato una vostra traccia nel mio precedente post. Vi ringrazio, veramente, non pensavo... non volevo rattristare nessuno... Sono imbarazzata. Professionalmente sono un'infermiera e presto servizio in uno dei reparti di terapia intensiva neonatale di Roma. Ma questo non è la mia passione: è solo il mio grande compromesso.
A 20'anni ho ceduto alle insistenze di un padre che per anni non ha fatto altro che chiedermi di fare il corso da infermiera. Io non volevo. Volevo fare altro.
Per noia, perchè non avevo altro da fare, alla fine ci ho provato. Razionalmente parlando mi riusciva discretamente bene: non svenivo alla vista degli aghi, il sangue non mi disturbava più di tanto, non avevo problemi con i pannoloni sporchi. Mi piaceva, no non mi piaceva, niente passione o frasi tipo "diventerò l'infermiera più brava del mondo!": non avevo altro da fare, tutto qui. Infatti finito il corso chiudo il diploma in un cassetto e mi dedico ad altro.
La mia voglia di indipendenza, la testa, la razionalità, mi portano a scegliere di tornare sui miei passi : "ok, farò l'infermiera e questo sarà il mio grande compromesso di vita". E così un po' quà prima e un po' là dopo approdo nel reparto di neonatologia di quell'ospedale laggiù. "Solo finchè mi va," mi ripetevo," tutto sommato è piacevole tenere tra le baccia tutti questi neonati..." Entri presto nel vortice e il tempo passa. Due gravidanze desiderate l'una dietro l'altra mi tengono lontana per quasi 4 anni. Il rientro al lavoro è devastante. Io voglio fare la moglie e la mamma!!! Perdo quel poco di motivazione che ho e in più nuove esigenze di servizio mi catapultano nell'area intensiva neonatale: rifiuto totale. L'emergenza mi paralizza, non so cosa devo fare, mi sento un intralcio per le colleghe: trasformo l'area critica in un mostro feroce da cui fuggire. Vigliaccamente, sconfitta dalle mie stesse paure, riesco a tornare nell'area neonatale non critica ma il mostro è sempre dentro di me, in agguato. Poi il crollo. Attacchi di panico prima, ansia e insonnia dopo, un'estate fuori dall'ambiente professionale, con la lettera di licenziamento nel cassetto. Mai spedita per fortuna... Chiedo aiuto ad una specialista e insieme facciamo il punto. Ragazza è ora di rientrare e affrontare il mostro... ma con i miei tempi. E così accade. Il 1' ottobre dello scorso anno scelgo di rientrare in servizio. Il 1' ottobre di questo anno vengo assegnata ufficialmente alla sezione di terapia intensiva neonatale. Affiancata da una collega tutor. Tremo ancora? Certo che tremo, ogni volta che varco la soglia, ogni volta che apro un'oblò dell'incubatrice, ogni volta che entra un genitore e ti chiede senza parlare "come sta oggi, ce la farà ?". Tremo per ogni allarme, per ogni farmaco da preparare, per ogni parte burocratica da compilare. Per ogni respiratore che non ricordo come va montato . Tremo per ogni emergenza a cui dobbiamo far fronte. Solo che ora non mi tiro indietro. Non più. Il mio mostro si sta trasformando in un..." mostrillo". Compagno di un nuovo viaggio la cui meta non è stabilita. Il mio grande compromesso, non la mia passione, non un atto di ammirevole coraggio, solo un dono. Inatteso. Se credessi in Dio direi che è una grazia ricevuta; se fossi fatalista direi che è il mio destino. Non lo so cosa è. Certo è che in questo momento professionalmente parlando non potrei essere da nessun'altra parte: non sarei io. Poi domani chissà; la lettera di licenziamento è ancora nel cassetto.
Perciò, ricapitolando, non sono così coraggiosa o ammirevole per quello che faccio...
Mi sento un po' come Trilli che desiderava essere altro a dispetto del suo personale talento ( se non avete visto il film andatelo a vedere). Forse siamo in tanti come lei. L'unica differenza e che lei è il suo talento, senza possibilità di altra scelta. Noi scegliamo di poter essere il nostro talento e il nostro compromesso e fare in modo che l'uno alimenti l'altro, piano piano, passo passo.
Vi ho sufficientemente annoiate? Vabbè, Buonanotte!

Gabbi

lunedì 8 novembre 2010

(K)nulla 1, da un'iniziativa di Navigo a vista

(K)nulla alla notte di lavoro appena passata. Alla sensazione di impotenza, al rendersi conto di non poter fare di più di quello che stai facendo, a quell'attimo in cui realizzi che non ce la può fare e che forse (terribile anche solo pensarlo) che forse è meglio così. Cerchi con gli occhi la collega, insieme volgete lo sguardo verso il medico... vai avanti perchè non puoi mollare, ci speri fino alla fine. Ma la fine arriva, nonostante tutto la vita scivola via. Allora smetti. Guardi l'ora. Stranamente non puoi stare ferma e cominci a fare. Acqua calda, ovatta, con gesti gentili e attenti presti le ultime cure. Lo prendi in braccio, gli parli nonostante tutto, lo avvolgi nel lenzuolino e lo adagi nell'icubatrice. Fai un passo indietro e rimani lì. Sperando di non crollare. Perchè non puoi crollare davanti al papà. Ha bisogno della tua forza per non perdere la sua. Ha già parlato con il medico che gli ha spiegato quello che è stato fatto. Alla fine si gira e con un filo di voce ti dice "grazie di tutto" e se ne va. E lì crolli. Io crollo. (K)nulla allora! Ricominci a fare perchè hai bisogno di fare. Ci sono gli altri neonati di cui prendersi cura. Ci penserai dopo a crollare. Ora bisogna andare avanti. Il turno finalmente finisce, lentamente torni a casa cercando di rimanere concentrata sulla strada. 52 km sono tanti ogni volta ma stamattina sono proprio insopportabili. Entri finalmente in casa, punti la sveglia alle 1545 e dormi, sul bivano, senza nemmeno toglierti le scarpe. Vuoi solo dormire. Suona la sveglia, qualcosa nello stomaco, vai a prendere Scricciolo alla scuola materna, ridi, scherzi, aspetti Cucciolo alla fermata del pulmino, li porti in giro a recuperare il materiale per costruire le lanterne, costruite le lanterne mentre prepari la cena. Li fai cenare, un cartone accoccolati sul divano, la buonanotte. E finalmente le lacrime escono. (K)NULLA.

lunedì 1 novembre 2010

storia della regina irascilbile, la saggia giardiniera e una meridiana di ottone

di Sarah Ban Breathnach.

C'era una volta una potente regina irascibile. Un autunno, quando l'anno cominciava a volgere al termine, la regina cadde in una profonda malinconia. Non riusciva ne' a mangiare ne' a dormire, spesso piangeva lacrime d'origine ignota che la mandavano su tutte le furie, scatenando eccessi d'ira che facevano tremare di paura chi le stava accanto.
Ogni giorno la regina convocava un nuovo consigliere scelto dalla sua esimia cerchia di saggi: il medico di corte, l'astrologo, il sensitivo, l'alchimista, l'erborista, il filosofo. Tutti vennero licenziati con l'accusa di ciarlataneria per non essere riusciti a svelare il mistero del malefico sortilegio. E tutti si ritennero fortunati nel tenere abbreviate le loro illustri carriere. "Deve pur esserci tra voi qualcuno che conosca l'origine della mia sofferenza!" gridò la regina , disperata. Ma il suo patetico lamento fu accolto soltanto da un silenzio imbarazzato poichè tutti temevano la sua ira.
Solo la giardiniera reale, mossa a compassione per la povera donna, si avvicinò al trono: "Venite in giardino, Maestà, oltre il muro della vostra autosegregazione..." La regina era tanto disperata che fece quanto le fu chiesto.
Quando uscì in giardino, la prima volta dopo molte settimane, notò che i luminosi e vividi colori dell'estate erano sbiaditi e il giardino pareva spoglio. Vide tuttavia che non era del tutto privo di bellezza e che, anzi, era regale nelle sue brillanti tonalità cremisi e oro. L'aria era gradevolmente fresca e corroborante e il cielo di un azzurro puro. " Parla giardiniera!".
" Maestà, ciò che soffre non è il vostro corpo ne' la vostra mente. E' la vostra anima che ha bisogno di guarire. Voi soffrite di una malattia che ci affligge tutti. Proprio come le stagioni del mondo naturale si muovono in un ciclo di vita, morte e rinascita, così gli animi terreni si sollevano alla gioia e sprofondano nella tristezza a seconda delle stagioni dei sentimenti. Ci sono giorni in cui bisogna rendere grazie per la messe del cuore, per quanto modesta possa essere, e prepararsi all' arrivo della fine dell'anno. Le ore di luce diminuiscono e le ore del buio aumentano. Ma la vera luce nel mondo della natura non si spegne mai. E lo stesso vale per la Vostra anima. Mia amatissima Regina, non temete il buio, la luce tornarà e Voi conoscerete altre ore felici. Di questo sono certa."
La regina, riflettendo su queste sagge parole domandò alla giardiniera come facesse a possedere il segreto della pace interiore. La giardiniera la condusse a una meridiana d'ottone. Portava scritto:
"Anche questa passerà"


...quatto quatto si avvicina...

Novembre quatto quatto si avvicina, cogliendo i nostri sensi di sorpresa. Di colpo, come osservò tristemente il poeta inglese Thomas Hood due secoli fa, non c'è "ombra, ne' splendore, ne' farfalle, ne' api, ne' frutti, ne'fiori, ne' foglie, ne' uccelli". Fuori, steli grigio-argento rivelano un paesaggio striato di pretenziosità. Dietro porte chiuse, ambrati fuochi ardenti gettano luce sul reale. Come una donna che ha trovato la sua autenticità, la bellezza di novembre irradia da dentro.

Sarah Ban Breathnach
da "L'incanto della vita semplice"

domenica 31 ottobre 2010

"Fa' posto al mistero, riconosci la magia." Sarah Ban Breathnach

da "L'incanto della vita semplice":
Finalmente è arrivata l'ora delle streghe. Halloween , la vigilia di Ognissanti. Qualcuno accompagnerà qualche piccolo folletto alla sua ronda stabilita; amore, cure, premure gli offriranno protezione... Altri, sulla soglia di casa, accoglieranno gli spiriti allegri con dolci doni... Halloween deriva dalla festa celtica precristiana di Samhaim, che cadeva il 31 ottobre, l'ultima notte autunnale prima delk freddo e della desolazione dell'inverno. Quella notte, considerato il capodanno celtico, i druidi credevano che il mondo soprannaturale si avvicinasse al mondo terreno e, perciuò, gli esseri umani erano più soggetti alla forza e all'influenza dell'invisibile. Gli incantesimi risultavano più facili, la divinazione ( predizione della sorte) poteva rivelare più cose e i sogni acquistavano un significato speciale... Ci credo tutt'ora. Essendo umana, credo che Halloween sia il modo ideale per ricordare che in noi scorre la magia e che il mistero permea tutti gli incontri di tutti i giorni. Noi materializziamo la scarpa che non riusciamo a trovare in casa,trasformiamo gli avanzi in un banchetto, raccogliamo messi dal terreno brullo,scacciamo la paura, risaniamo ferite, facciamo bastare i soldi alla fine del mese. Noi prendiamo in braccio, culliamo,accudiamo e sosteniamo la vita. Facciamo tutto questo e molto di più... Non è forse magia quella che compi quando crei uno stile di vita autentico per te e i tuoi cari? Non stai forse dando forma a forze invisibili, con la tua creatività e la forza della tua anima, portando nel mondo concreto, attraverso la passione, cose che prima esistevano soltanto nel regno spirituale?... Quanta forza ti è stata donata. Stasera, al lume di candela o al chiaro di luna, nel giardino di casa, impegnati ad usare saggiamente il tuo potere per il bene di tutti quanti. Non hai idea di quante vite tocchi nell'arco della tua vita... Va'... riconosci con cuore grato il tuo lignaggio e i tuoi doni autentici...
di Sarah Ban Breathnach

Io non avrei saputo spiegarlo meglio.
Oggi , più che mai, benvenuti a casa.
Gabilla.

sabato 30 ottobre 2010

this moment


aspettando Halloween...







aspettando Halloween...

domenica 17 ottobre 2010

il mio bicchiere mezzo pieno anche se non c'è niente dentro

Ottobre.
Gratitudine.
Ricorderò questo inizio di autuno per l'entusiasmo provato per il lavoro, la concentrazione per le nuove responsabilità, il mettermi alla prova affrontando le mie paure, l'opportunità di conoscere a fondo vecchie colleghe; ma anche per un incidente che mi "ha femata" e mi sono ritovata a sperimentare e ricominciare a dedicare il tempo ad "altro", quell'altro che fino a qualche giorno fa continuavo a mettere da parte per potermi dedicare al resto.
E stamattina, tarda mattinata, mentre il pane cuoceva in forno. il polpettone riposava sul piano di lavoro della cucina, i bambini giocavano nella loro cameretta, Gianc sistemava l'area pc di famiglia, mentre tutto questo mi respirava intorno, spalancando la finestra del soggiorno mi sono sentita piena di gratitudine. Sai quando ci sono quegli attimi che durano un attimo (scusa il gioco di parole) che sebra non finire mai? Da bambina amavo la vita e dove potevo lo srivevo. Crescendo ho continuato ad amarla ma ho cominciato a tenerlo per me, tanto che alla fine ho smesso di pronunciare queste poche parole.
Fino a stamattina.
Amo la vita, amo la mia vita, la mia quotidianità.
Con tutti i momenti brutti e difficili. Ho provato, cambiato, rinunciato, allontanato. Ho cercato, tremato, pianto, creduto, sperimentato. Apprezzato. Spesso niente mezze misure. Più spesso sfumature, senza mai scendere a patti con ciò in cui non credessi profondamente. Sono felice, oggi, a 37 anni, due figli, un marito, una casetta con mutuo, un lavoro che nonostante non sia la mia passione, è sicuramente una fonte inesauribile di emozione.
Perchè questa è la mia vita. Oggi.
Fortunata? Sì, tanto.
Ma il mio bicchiere è sempre mezzo pieno, anche quando non c'è niente dentro.
Buon autunno a tutti.

venerdì 8 ottobre 2010

Il resto dovrà aspettare.

Finalmente lo faccio, me ne vado in camera, spalanco le persiane e i vetri, accendo il mio pc. In rfondo Ale e Valerio sono tranquilli, tra colori e costruzioni si danno un gran da fare... Inizio a leggere i vostri post diventati numerosissimi tanto è che non mi collego... E' piacevole ritrovarvi. Penso che forse dovrei cominciare a preparare la cena, sistemare il bucato da stirare, farmi un pisolino visto che tra un ora dovrò andare al lavoro e la notte in TIN è lunga... poi i miei ragazzi cominciano a chiamarmi, i soliti dispetti tra fratelli, la curiosità di sapere quello che sto facendo... le domande di Valerio su quale tavolo di casa sia più vecchio, Ale che mi chiede il perchè abbia usato i tre puntini... non c'è verso di continuare, di dirvi quanto sia bello osservare i vostri lavori , i vostri momenti magici. C'è sempre magia. Comunque. Ovunque. Ora vado, continuo a "rimettere le cose a posto", come madre, come moglie, come infermiera. Il resto dovrà aspettare. Ancora.

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martedì 24 agosto 2010

Remare nella stessa direzione.

Sempre più spesso, ultimamente, mi chiedo se sia meglio provare rabbia o delusione verso l'atteggiamento di alcune persone. Meglio una fiammata che si esaurisce mentre si manifesta o meglio un piccolo tozzo di brace che sta lì, osserva e si esaurisce lentamente, voltando le spalle o allontanandosi piano piano? La risposta? Penso che, almeno nel mio caso, faccia meno danni la fiammata. Il problema è che sempre più spesso provo delusione. E ogni volta un passetto di più mi allontana proprio da chi e con cui invece dovrei remare nella stessa direzione. Non ho bisogno di cambiare aria: ho la necessità di rimettere le cose a posto. A buon intenditor, poche parole.

domenica 15 agosto 2010

Tiziano Ferro A mi edad

sabato 14 agosto 2010

mercoledì 11 agosto 2010

Noa - beautiful that way

ritrovare me stessa...

mercoledì 4 agosto 2010

The Cranberries - Animal Instinct

ritrovare me stessa...

sabato 24 luglio 2010

venerdì del libro: "Non c'è famiglia senza caos"

"Mia mamma legge molti libri sull'educazione, partecipa a conferenze e seminari come questo e poi torna a casa tutta euforica" mi confida Thorben, 12 anni, con tono deciso e la faccia seria, durante un seminario per genitori a cui sono stati invitati anche i bambini. " Ho l'impressione" prosegue ridacchiando " che andarci sia per lei come fumarsi una canna educativa." Lo guardo incredulo. " Che cosa?" "Sì, quello che si prendono i tossici, i drogati. Mia mamma è già diventata dipendente!" " Da che cosa?" "Dovrebbe vedere la montagna di libri sull'educazione che c'è sul suo comodino." Scuote la testa: "Cavolo, devo proprio essere una peste. E quando la mamma va a quei seminari, poi cerca di mettere in pratica tutto quello che hanno detto! Certe cose funzionano davvero. Prima però bisogna essere capaci di pensarle. In quelle conferenze insegnano a ragionare come noi!" "In che senso?" Ride:"Ma sì, come i bambini!" "E come ragionano i bambini?" " In modo semplice ma furbo!" Thorben si batte il petto, compiaciuto...

da: Non c'è famiglia senza caos
di: Jan-Uwe Rogge
edito da: Net

Queste le prime centosessantasette (una più una meno) parole della prefazione del libro. Solo 189 pagine divise in tre parti dove "ozio", "a letto senza capricci", "ordineneldisordine", "interferenze dei nonni", "madri e lavoro", "separazione", "famiglie allargate", sono alcuni degli argomenti trattati con semplicità e un linguaggio schietto spesso per me illuminante.
Ce ne sono tanti in giro, lo so, ma vale la pena.
Vi lascio un'altra chicca:
Susan, 11 anni, dichiara con profondità: "La mamma vuole sempre il mio bene!". E poi si chiede in tono vagamente filosofico: " E io come faccio ad imparare?"

Buona lettura!

Gabbi

sabato 17 luglio 2010

Il venerdì del libro: Principesse si diventa

Sì, lo so, tra pochi minuti sarà già domenica, abbiate pazienza...

[...] anche Biancaneve, come la collega Cenerentola, affronta con incredibile stoicismo un destino che la vorrebbe coperta di stracci e intenta a strofinare pavimenti forever, enza neppure l'ausilio del mocio v. Per evitare che la malinconia degeneri in istinto suicida (non potendo neppure farsi prescrivere un antidepressivo...), lei canta e fischietta come una radio perennemente accesa, trasformando in un ameno passatempo perfino l'occupazione più opprimente. [...]

da "Principesse si diventa" di Cinzia Felicetti, ed. Sperling & Kupfer
E' stato divertente leggerlo, poco più di 240 pagine in "rosa"; leggero ma non così scontato, piacevole da leggere sotto l'ombrellone.
D'altra parte siamo tutte principesse, no ?

"indiscutubili e indissolubili verità"

I matrimoni sono belli. Anche quelli in piena estate. Non importa del caldo se davanti a te c'è la tua più cara amica con gli occhi che le brillano. Anche se il suo ormai marito ti cazzia perchè ancora una volta tu lo ignori per dedicare le tue attenzioni solo a lei. Scusami Rug, ti voglio un gran bene e non lo faccio apposta... Mi piacciono i sermoni sul matrimonio anche se non ne condivido certe indiscutibili ed indissolubili "verità". Ma questo fa parte di un'altra storia che non affronterò al momento. E' stata una bellissima giornata divertente, rilassante, emozionante. Una festa in famiglia, a bordo piscina, sotto l' ombra di grandi alberi, in compagnia di persone di cui hai spesso sentito parlare, sconosciuti quasi, diversi vissuti, legati tutti dall'affetto provato per quei due lì, che hanno deciso di sposarsi alle 11 del mattino in piena estate. Guardarmi intorno e osservare più generazioni riunite, bambini e adulti esultanti come i bimbi sperduti di Peter Pan giocare nella piscina e a calcio nel prato, gli sposi starsene in costume come la maggior parte degli invitati... è stato il matrimonio che hanno desiderato, una gioia condivisa con le persone che fanno parte della loro quotidianità. E c'evamo anche noi. Quale dono più prezioso, oggi, per me e la mia famiglia?

This moment...


sabato 10 luglio 2010

da "L'incanto della vita semplice" : luglio

Torrido, afoso, soffocante. Luglio. Rallenta. O fermati. E' il momento di spogliarsi di ambizioni e aspettative, come pure di viaggi per andare al lavoro, vestiti, telefoni cellulari, calendari. Ora i nostri desideri sembrano ridursi. Forse perchè i bisogni vengono soddisfatti? Un angolino all'ombra, una bevanda fredda, una brezza fresca, in casa o all'aperto. Una tregua fra le asprezze della giornata. Una vacanza del comportamento. L'estate non è tanto una stagione quanto una melodia, quell'allegro motivetto che canticchiamo quando i giorni, meravigliosamente, cominciano a confondersi...

Sarah Ban Breathnach

venerdì 9 luglio 2010

Ci arrabbattiamo...

Ma tu guarda se devo sentirmi poco bene per riprendere tra le dita il mio piccolo blog! Piena estate da queste parti, ci arrabbattiamo tra turni di lavoro (anche straordinari non richiesti), orario d'ufficio incasinato dalle necesità famigliari, campus estivo per i bambini, pareti domestiche da imbiancare (ok, per ora solo il soggiorno...), il matrimonio della mia amica alle porte, provare a fare la marmellata di limoni, mandare avanti il piccolo orto nei vasi( pomodorini de-li-zio-si!),e tutto il resto (diventato ormai ingestibile). Che bello però nei ritagli di tempo gustarsi la spiaggia, il lago, gli amici che con moolta pazienza cercano nel possibile di adeguarsi ai nostri ritmi... Mi ripeto che le ferie arriveranno presto mancano solo sei settimane e poi niente incastri di sorta, solo " facciamo quello che ci va di fare " senza dover pensare al lavoro . Non sono aggiornata sulle vostre novità e sui vostri progressi creativi, non sono ancora venuta a trovarvi nei vostri blog, ed è tanto che non lo faccio. Mi rimetterò in pari. Un abbraccio a tutti voi! Gabbi!

sabato 5 giugno 2010

La felicità è...

Seguendo ancora l'iniziativa di Eniko
ecco qualche nostro momento di felicità
vissuta nel mese di maggio...

un tramonto a Positano per festeggiare il mio 37° compleanno
le opere di un artista locale...

qualche scorcio "rubato" quà e là sempre a Positano...


vederli giocare tra loro complici e sereni...

semplicità ...

scoprire in Scricciolo una nuova passione...
ascoltarli vivere nel loro mondo magico ...

avere voglia di una merenda speciale e farci i biscotti da noi...

coltivare le nostre passioni...

Gabbi

This moment...


lunedì 10 maggio 2010

Share Breathing Space : pioggia, grembiuli strappati, influenza = epifanie quotidiane

Seduta sulla sedia con dietro le spalle uno dei miei cuscini preferiti. Le gambe stese, dritte, su un' altra sedia, sono avvolte in un paio di jeans vecchi di 6 anni e 12 kg fa. Alla mia destra il tavolo con sopra la scatola del cucito aperta. Alla mia sinistra la finestra del soggiorno. E' da quì che arriva la luce di un tardo pomeriggio di primavera, piovigginoso come è in questi giorni. Osservo le mie mani: niente manicure dall'estetista, niente french, niente pelle vellutata. Le unghie sono corte per scelta e necessità professionale; mi concedo solo un velo di smalto trasparente. Leggermente abbronzate dai lavori di giardinaggio delle scorse settimane, quà e là mostrano i segni di una piccola scottatura da ferro d stiro e un'altra da coperchio ancora bollente. Le dita si muovono incerte, cercando di rammendare alla meno peggio i grembiuli dei miei figli.
I miei figli hanno tre grembiuli a testa per la scuola materna, comprati lo scorso anno. Non sono piccoli, ne' consumati; macchie di colori indelebili raccontano parte dei loro esperimenti creativi didattici ma per il resto la loro bellezza di quadretti bianchi e azzurri è ancora tutta lì. Sono solo un "po' rammendati" e con bottoni tra loro disuguali. Questo di Ale, poi, sarà la terza volta che lo riprendo con ago e filo. Forse farei prima a ricomprarlo. Non mi va. Ormai manca solo poco più di un mese di scuola... E poi vorrei che imparassero ad avere cura delle loro cose compreso il loro abbigliamento. I bottoni sono tutti diversi tra loro perchè quando li staccano giocando, non li conservano. Stesso discorso per jeans e pantaloni della tuta: strappati, rammendati, con qualche toppa adatta e via, rotolatevi pure nell'erba e arrampicatevi sugli alberi: a 5 e 6 anni si può fare! Qualcuno penserà "machitelofafare". Me lo fa fare la gioia che provo nel cucire. Il " grazie, mammina, di avermi ricucito la tasca del mio grembiule" di Ale quando lo indossa per andare a scuola. Lo sguardo rapito di Valerio che quando mi vede iniziare si siede vicino a me, comincia a giocare con gli spilli colorati, mi aiuta a trovare il filo giusto o il bottone adatto. Adoro il momento del "rammendo settimanale" perchè mi permette di condividere un'esperienza con i miei figli. Questo pomeriggio poi c'era anche papino, influenzato, sonnecchiante sul divano. Un piccolo spaccato di vita quotidiana, noi quattro, il tutto conseguenza di tre eventi non proprio felicemente promettenti: una giornata di primavera con la pioggia, un papino ammalato, grembiuli strappati. Epifanie quotidiane che spero di non dimenticare.

richiesta di aiuto

Richiesta di aiuto: da qualche giorno trovo grosse difficoltà a postare le foto. Difficoltà che prima erano inesistenti. Da parte mia non è cambiato nulla: stessa macchinetta, stesa modalità di inquadrature, stesso percorso macchinetta-pc-blog. Una prima foto me la fa postare. Le altre no. Qualcuno di voi sa da cosa può dipendere? Grazie in anticipo!
Gabbi

sabato 8 maggio 2010

Questi primi giorni di maggio



In questi giorni gli angeli vegliano sulla mia famiglia.
E' solo così che mi spiego come mai nonostante il disordine casalingo
il mio animo sorride e sceglie di cucinare un dolce anzichè stirare il bucato o preferisce impastare le tagliatelle invece di passare lo straccio. Ormai allo stato di pseudoabbandono la nostra casa è lì che aspetta di essere riordinata.

Piccoli angeli che con i loro occhietti attendono torni l'equilibrio tra il pieno e il vuoto. Abbiate fede, arriverà presto quel momento.
E in tutto questo la nostra avventura "in cappello di paglia e stivali di gomma" come va? Be'... va.Le piantine di pomodoro stanno crescendo e cominciano a fiorire.

I fiori del melo hanno lasciato il posto a piccole bozze di frutto.

Le rose bianche sono in fioritura

e tutto cresce piano piano

anche se ultimamente il tempo è quello che è...
La vite, trapiantata lì, in quello che non è il suo posto ideale, la credevamo ormai perduta.Invece no: ha tenuto duro e cel'ha fatta!

Le mie pesti?
Tra un finto broncio e slanci di amore fraterno (dopo una scorpacciata di biscotti a colazione)

si godono questi primi giorni di maggio.

E io con loro.
Sgribs!


martedì 27 aprile 2010

in una notte di marzo...

Durante il mese scorso, facendo un giretto al mercato del paese, sono rimasta incantata da una gonnellina alla bancarella dell'usato.
L'ho comprata nonostante non sapessi cosa farne.
Dopo qualche giorno ci ho messo vicino una cintura estiva,
di quelle fatte con cordoncino in cuoio e perlone.
Poi Gianc mi dice
"ti può servire questa camicia?
E' troppo consumata per poterla indossare ancora..."
e il gioco era fatto.
Ago, filo, una notte insonne
hanno fatto il resto.
Una borsa poco capiente ma tanto carina!
Soprattutto per questo periodo!
Sgribs!

venerdì 23 aprile 2010

L' Earth Day, in ritardo

Eccomi, in ritardo lo so, causa doppio turno in ospedale !
Questo mese lo stiamo dedicando al giardino così è stato facile piantare non solo il prezzemolo, le fragole e la lavanda ma anche un alberello di mele e uno di pere. Per quanto riguarda il picnic a piedi nudi direi che per me e i bambini è più facile trovarci scalzi ( hai presente i piedi neri di fine giornata?) che con le scarpe... i picnic/merende in giardino, in spiaggia, nel parco, ci piacciono un sacco! Lampadine a risparmio energetico presenti all'appello, scchetti di stoffa/recipienti con coperchio al posto dei sacchetti di plastica per le merende dei bambini, niente piatti o stoviglie di plastica; usiamo i tovaglioli di carta xò e la carta stagnola ( i bambini poi la riutilizzano per farci delle palline con cui giocare...). Con i rubinetti stiamo a posto. I pasti nocoock sono abbastanza frequenti e da un paio di mesi stiamo facendo parte della spesa direttamente dal produttore (per ora solo il pane e l'ortofrutta). Che altro? Abbiamo scelto di vivere in un posto abbastanza a misura d'uomo nel senso che possiamo tranquillamente parcheggiare la macchina in garage e andare a piedi. Per i nostri giochi creativi cerchiamo di riutilizzare materiale che abbiamo in casa: le camicie di Gianc, i bottoni, le vecchie tovaglie scolorite sono un'ottima palestra per la nostra fantasia applicata! A cosa è servita questa settimana appena passata? A rendermi conto di tutto questo. E che tutto questo noi riusciamo a farlo solo da pochi mesi. L'importante è iniziare? Non lo so. Iniziare sì ma anche continuare a farlo. Se hai i minuti contati è più facile prendere la macchina per accompagnare i bambini a scuola (ci vogliono 25 minuti a piedi, 7 compreso il parcheggio con la macchina) e anche quando piove è meno complicato; ma quelle poche volte che siamo andati a piedi è stato bello, molto bello. E quando ero bambina mi piaceva indossare i miei stivali di gomma, aprire l'ombrello e andare a scuola a piedi mentre pioveva e questa è un'esperienza che i miei figli non hanno ancora fatto se non dalla macchina all'ingresso della scuola stessa. Comunque ora lo sappiamo e ci impegneremo di più. Sereno Earth Day a tutti anche se in ritardo! Gabbi!

sabato 17 aprile 2010

da "the secret garden" e da "Mammafelice"


Velocissimamente due iniziative ad ok:

1. dal blog di Eniko,
the secret garden,
" la felicità è..."
Il mio ricordo felice di oggi:
un pomeriggio tutto relax sonnecchiando sul divano con Scricciolo
mentre papino gioca a fare il dinosauro con il nostro Cucciolo,

vero esperto in materia...

2. dal sito di "Mammafelice"

10 modi di festeggiare l' Earth Day,

il 22 aprile

Io ci sono: e tu?

Gabbi





mercoledì 7 aprile 2010

Angoli del (nostro) paradiso

Ecco le foto promesse in " Poi l'entusiasmo ci ha preso la mano".
Dentro c'è un po' di... disordine....


...ma fuori qualcosa ci ricorda il paradiso (il nostro paradiso)...



...pansè, susino, fragole, lavanda...


...geranio imperiale...

...piantine grasse...

...margherite...


...scorcio...

...limoni...


...il nostro cucciolo...



...e il nostro scricciolo...

Buona giornata,
Gabbi !